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Samanta Maria La Manna

samantaHo il pallino della scrittura e della difesa dei diritti umani. Eterna indecisa su come vestirmi la mattina e su quali libri mettere nel trolley, ho le idee chiare su cosa voglio diventare da grande (perché tanto grande io non diventerò mai!).

A venticinque anni decido di studiare Economia della Cooperazione Internazionale e dello Sviluppo e, mentre immagino come migliorerò il mondo, lavoro in settori molto diversi tra loro. Che – poi scoprirò – sarà il mio punto forte.
Esterofila, amo viaggiare da non turista e mi piace studiare le lingue per mescolarmi alla gente del posto. Dopo la laurea riesco a trasferirmi per tre mesi a San Diego, dove insegno italiano e imparo un po’ a decifrare l’americano.

Torno in Italia e inseguo il mio sogno di diventare giornalista, mi formo sui temi ambientali e sociali, intervisto molti personaggi famosi e curo una rubrica settimanale in onda su Radio Vaticana, Notizie dalla Terra.
Le mie energie si focalizzano su comunicazione e Non Profit e il mio obiettivo diventa mettere insieme risorse, non solo monetarie, per facilitare la vita di qualcuno.
Quando scopro il fundraising me ne innamoro. “Non sono un medico” dico sempre e “diffondere la cultura del dono è l’unica professione che mi dà l’opportunità di aiutare gli altri tramite le mie competenze”.

Così scelgo di stravolgere la mia vita e di frequentare il Master in Fundraising di Forlì.
In relazione odi et amo con la Capitale italiana, la lascio dopo oltre dieci anni e racchiudo la mia vita in tre valigie. Vivo tre mesi a Gerusalemme dove lavoro per l’Associazione pro Terra Sancta e comprendo cosa significhi l’amore per quei territori tanto complessi quanto affascinanti.

Paladina dei bambini e demolitrice di pregiudizi. Maniaca delle citazioni e appassionata di etimologia della parola. Pignola, ma tollerante. Do il meglio delle mie capacità relazionali negli incontri One to One perché non mi piace essere al centro dell’attenzione.
Sento l’esigenza di raccontare alcune storie e scrivo racconti che non faccio leggere ad altri.

Dopo un anno da nomade e la tappa milanese come fundraiser per La Grande Fabbrica della Parola, un progetto di Insieme nelle Terre di mezzo onlus ispirato a 826 Valencia, organizzazione non profit di San Francisco, a ottobre del 2015 getto l’àncora ad Arezzo. Qui lavoro per Rondine Cittadella della Pace e mi occupo di fundraising internazionale.
Tutto il resto, ancora da definire. Ma la valigia è sempre pronta.

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