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Natale 2018: caro Babbo ti scrivo…

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Caro Babbo Natale,

so bene che tra spot TV e pubblicità sei molto occupato, ma anche quest’anno spero che troverai il tempo di leggere la mia piccola mail e che riuscirai a soddisfare alcune piccole richieste.

Sono stata brava, non ho chiesto niente per me. Certo, vorrei del tempo in più per far tutto, un data base nuovo, qualche migliaio di euro da investire in una campagna DM, e diverse decine di major donors, ma siccome sono una personcina con i piedi per terra ho deciso che la cosa migliore era portare i regali direttamente alla fonte dei miei problemi, alle organizzazioni.

Così magari la mia vita diventa più facile, e anche quella dei miei colleghi. Ecco quindi le mie richieste, sii generoso e portale pure a tutti i direttivi che conosci, senza distinzione. Grazie!

 

Regalo n.1: la pazienza

Ti prego, caro Babbo, porta un po’ di pazienza alle nostre organizzazioni. Spiega che non è possibile far entrare un fundraiser e pretendere di vedere dei risultati veri in due mesi. Certo, magari azzecchi un bando, ma quello – lo sai, vero? – non è fundraising. Diglielo anche tu che se vogliamo lavorare bene dobbiamo entrare nel profondo di certi meccanismi, rivedere alcuni passaggi che sono gli stessi da anni ma non hanno mai funzionato e nessuno capisce il perché. Vogliamo darci un tempo? Va bene, che sia almeno sei mesi, un anno. E lavoriamo insieme, non che mi metti lì tipo Madonnina di Lourdes e ti aspetti i miracoli. Ok?

 

Regalo n.2: la coerenza

Parola un po’ fuori moda, ultimamente. Però, caro Babbo, è così importante che le organizzazioni capiscano che ci vuole coerenza sia nelle loro azioni sia nella loro strategia! Sei libero di spendere migliaia di euro per la tua comunicazione online, ma allora perché non vuoi valorizzare il tuo fundraiser con la scusa che “rischi di non vedere dei risultati”? Mi sta bene che tu mi chieda di organizzare un evento di piazza per tre giorni in dieci città d’Italia, ma come fai se non hai volontari e non vuoi investire nelle risorse? Capisco che tu voglia provare un bando per farti finanziare un progetto da 250K, ma non ti passa per la testa che prima dovremmo avere i bilanci in ordine, e magari aver chiaro chi siamo, e perché stiamo proponendo proprio quel progetto lì? Sai, caro Babbo, questo regalo mi sembra proprio importante, vedi cosa puoi fare.

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Regalo n.3: la consapevolezza

Ho letto poco fa un articolo bellissimo di un collega, che ricorda come il fundraising sia “solo” un mezzo non il fine. Ecco, Babbo Natale carissimo, lo puoi dire anche alle nostre organizzazioni? Che il fundrasing non è una moda? Ho sentito dire frasi, quest’anno, come questa: “Eh, ormai anche noi dobbiamo fare fundraising, sai, lo fanno tutti”. No, non è vero, non lo fanno tutti. Anzi, c’è chi proprio non dovrebbe farlo, chi si ostina a chiamare fundrasing qualcosa che fundraising non è, chi dovrebbe avere – e qui torniamo al tuo regalo, Babbo – la consapevolezza che la propria organizzazione non è (ancora) pronta per avere un fundraiser. Pensaci tu, così mi aiuti a non perdere tempo, a non sentirmi sempre in lotta contro i mulini a vento.

 

Regalo n.4: la fiducia

Certo, caro Babbo, perché prima che arrivi tutti vogliono il fundraiser, ma quando ci siamo non sanno cosa farsene di noi, o comunque non ci lasciano mai abbastanza liberi di proporre, di fare. Non vogliono mettersi in gioco, non sono disposti a cambiare una virgola di quanto fanno da anni, non sono convinti che agiamo con coscienza di causa (e per il bene della causa!). Insomma, secondo me un po’ di fiducia gliela puoi regalare, no? Così iniziano a credere un po’ di più non tanto in noi, non esageriamo…ma nel fundraising! Così magari iniziano a essere più i “si” dei “no”, più i “proviamo a farlo insieme” rispetto ai “non c’è budget”. E magari si convincono una volta per tutte che il corwdfunding non è la risposta ai loro mali e che stare su Instagram non porterà nelle loro casse milioni di euro. Così, tanto per dire.

 

Io avrei finito. Ci sarebbero un sacco di altre cose che vorrei chiederti, come per esempio un’organizzazione che investisse nella formazione del suo direttivo (e dei suoi fundraiser) ma so che sei già impegnato con la pace nel mondo e la lettera di Natale del figlio della Ferragni, per cui mi taccio. Fai quel che puoi, caro Babbo Natale, e sarà già qualcosa. Se poi decidi di fondare un’associazione anche tu ricordati che io ci sono. OH OH OH!!

 

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