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Hey, piccola organizzazione non profit, dico a te!

GENNAIO (1)

Caro fundraiser, retribuito o volontario,

se stai leggendo questo post è perché hai a che fare con una piccola organizzazione non profit, e la tua situazione è molto probabilmente questa:

  • ci sono una/due persone, quasi sicuramente non retribuite, che gestiscono contemporaneamente i progetti, la comunicazione e la raccolta fondi
  • disponi di una decina, o forse più, volontari – alcuni onnipresenti altri più latitanti
  • il tuo CdA è volenteroso, sulla carta, ma di fatto non si è mai impegnato in prima persona per il fundraising, o se lo ha fatto ne è inconsapevole. Magari è lo stesso CdA da anni, e non vi siete mai preoccupati di ampliare il giro delle vostre reti sociali
  • quando parli di investimenti per lo sviluppo (del fundraising, ovvio) si verifica un’improvviso calo auditivo, ronzii fastidiosi e disturbi sulla linea

Ti ritrovi un po’ nel quadro della piccola organizzazione non profit? Bene!

 

Gennaio: l’entusiasmo di inizio anno

Sei giovane, volenteroso, pieno di voglia di fare e di mettere in pratica quanto hai imparato dal libro sul fundraising che tieni sul comodino da mesi. Per questo organizzi una bella riunione con il tuo CdA, e lì, con “viva e vibrante soddisfazione”, gli spieghi tutto il piano di fundraising a cui hai lavorato alacremente durante le vacanze di Natale.

Chi ti ascolta ne capisce meno di te, e decide che – purché non costi nulla – si può sempre provare a fare come dici. Tu, che sicuramente non hai inserito costi di fundraising, né hai osato chiedere un maggior coinvolgimento del tuo CdA, ti porti a casa la vittoria, convinto che da ora in avanti la strada sarà rosea e costellata di successi.

Preso dall’euforia hai anche iscritto la tua piccola organizzazione non profit alla sagra del Peperone, anche se voi vi occupate dei diritti dei migranti o della salvaguardia dei panda: in fondo, la visibilità è la cosa più importante, bisogna che tutti parlino di voi! Sei lanciatissimo: ti scrivi a ventordicimila gruppi Facebook, da quello di Social Media Marketing a quello sulla Pianificazione Strategica, senza dimenticare quelli sul Fundraising.

Inizi a compilare bandi su bandi, e in tutto questo tempo quasi non ti sfiora la mente che – ohibò – non tutto va bene per tutti, e che se un bando lo vinci poi devi essere in grado di ottemperare le sue richieste.

GENNAIO

 

Aprile, il tempo dei ripensamenti

Inizi a fare i conti con te stesso. Scopri che i libri non sono tutto. Che fare il fundraiser per una piccola onp può essere gratificante ma anche molto stancante. Anzi, in realtà di gratificazioni ne arrivano poche: hai notato che nonostante l’articolo di giornale, il post dell’influencer del momento, e persino dopo la partecipazione alla sagra del Peperone, le cose non sono cambiate un granché. Siete a corto di fondi, il tuo CdA fa finta di nulla e tu non hai ancora capito quale sia l’effettiva mission che l’ONP sta portando avanti.

La sera, agitandoti tra le lenzuola, una vocina ti sussurra che forse dovresti tornare nel mondo profit, o darti all’europrogettazione. O partire per il Benin come cooperante, purché i fondi li trovi qualcun altro.

Ed ecco che arriva la soluzione!

Ok, non è la panacea per tutti i mali, ma ti assicuro che aiuta. Parlo ovviamente del Festival del Fundraising, che quest’anno giunge alla decima edizione e si terrà a Lazise (sul lago di Garda) dal 17 al 19 maggio. Vuoi sapere perché?

  • Perché al primo posto ci sono le PERSONE! Certo, se vai a dormire alle 10 e parli solo con chi conosci, allora non serve, ma se tiri fuori il coraggio e inizi a guardarti intorno troverai almeno cinquecento (sì, hai capito bene) colleghi. Qualcuno magari ti starà antipatico, ma con gli altri potrai confrontarti sicuramente!
  • Perché ci sono relatori di spicco! Ad esempio, ho accolto con un groppo in gola la notizia che ci sarà Rob Woods, l’autore di The fundraiser who wanted more. Lui è un guru, e il suo libro è geniale! Insomma, da stalkerare di brutto.
  • Perché c’è il Forum delle Piccole Organizzazioni, che manco a dirlo è tagliato apposta sulle tue necessità: rigore, attenzione alla dimensione locale e alle risorse disponibili, tutto pensato per chi sogna in grande pur essendo (ancora) piccino. Il forum è fighissimo, e ve lo dice una che l’ha seguito per due anni prendendo avidamente appunti: quest’anno, insieme al boss Riccardo Friede e a Francesca Bellini (+ contatti e + volontari), ci sarò anche io (+lettere di qualità) e Alberto Cavalli (+crowdfunding), e ti assicuro che faremo del nostro meglio per fare una sessione all’altezza delle tue aspettative.
  • Il costo dici? Ok, non è regalato. Ma forse è un investimento necessario, se hai bisogno di una boccata d’aria e di tornare al lavoro non solo più ispirato, ma anche con qualche strumento in più…E te lo dice una che è arrivata alla quinta edizione! Poi se ti iscrivi entro febbraio ci sono ancora gli sconti, dai!

Insomma, spero di trovarti davvero al festival. Mi farebbe anche piacere parlarti, se ne hai voglia – sono sempre curiosa di ascoltare storie nuove sul mondo del fundraising, sopratutto da chi come me lavora in una piccola organizzazione non profit! Mi trovi facilmente, se vieni al Forum delle Piccole, oppure ci si vede al bar o al ristorante (sezione gluten-free, più facile di così…).

 

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